sabato 10 settembre 2011

old generations hates new

Posso capire tutto. Le copertine cartonate, il prezzo elevato, l'abbandono delle edicole, la carta patinata. Però Andrea Pazienza non me lo devono toccare (se non siete appassionati di fumetti o simili continuate a leggere, in realtà il discorso è ben più ampio). Il tema infatti è la nuova edizione de Le Straordinarie Avventure di Pentothal, edita da Fandango. Volendo tralasciare la scelta d'impaginazione completamente a cazzo, cronologicamente sbagliata, che nulla ha a che vedere con l'originale ordine pensato dall'autore, comincio a insospettirmi quando, sfogliandolo in negozio, noto la totale omissione di alcune pagine più "violente". Nemmeno nella prefazione riesco a trovare nulla a riguardo, come se questa fosse la cosa più naturale del mondo. "Tanto", avrà pensato l'editore Fandango, "in pochissimi andranno a cercare l'edizione vecchia, mentre chi già la possiede col cazzo che si andrà a spulciare quella nuova". Sbagliato. Ma quello che mi fa veramente incazzare è vedere che in uno dei paginoni con la testata che dà il titolo alla storia (per l'esattezza quella in cui il vecchio Pento si sveglia a causa di un improvviso tuono nel cuore della notte), un'innocua e poco ostentata bestemmia sia stata sostituita con un insulso ed inutile "Cristo!". Da non crederci. Cos'è, i creditori Fandango sono forse tutti cattolici?


Non è tanto la bestemmia ad essere importante, quanto la completezza di un'opera, che in questo modo viene tagliata per una censura assurda e bigotta .
Se il linguaggio ti urta puoi sempre scegliere di non leggere, no?

"Oh, Pazienza ha scritto una bestemmia. Vado a bruciare tutti i miei Frigidaire."




È come se le vecchie generazioni volessero vendicarsi delle nuove, tornando ad una sorta di bacchettoneria forzata, che nasconda tutti gli eccessi presenti e passati con un innocente eufemismo, perfettamente in linea con quest'Italia provinciale e ipocrita del "puritanesimo puttaniere".

Ora, tutti sanno che Pazienza fosse un eroinomane e che per questo ci abbia lasciato la pelle. Immaginiamo un dialogo tra lui e un giovane di oggi. Così, per ridere:

"Certo, ai nostri tempi era diverso. Se non ti drogavi eri uno sfigato, non valevi un cazzo. Per capire l'incidenza dell'eroina nella società dei '70 - '80 basta metterla a confronto con... Come si chiama, quella roba che vi sparate tutti, oggi? Feiscoso..."


"Feisbùk."

"Quello. Quanti sono quelli che oggi dicono razionalmente no a facebook?"

"..."

"Ecco. Noi avevamo l'eroina. Voi avete facebook. Non so se sia meglio."

Cosa facciamo, ci mettiamo a tagliare culi e tette dai film di Fellini?
Alle statue di Michelangelo nascondiamo il pisello?
A Manara facciamo disegnare i Puffi? 
Per cosa, poi, se non per giustificare la nostra inadeguatezza?Cerchiamo di rispettare l'autenticità in un'opera, prima di tutto, qualunque cosa essa comporti. Anche non comprando queste nuove edizioni Fandango dei fumetti di Andrea. Se avete la fortuna di procurarvi le edizioni originali bene, altrimenti ve le presto io. E l'arte non si censura,"Dio cane".

domenica 4 settembre 2011

un po' di sano scaramantico pessimismo




La fine del mondo si avvicina. Tutti lo sanno, pochi ne prendono in considerazione la reale probabilità. Qui non si parla di previsioni apocalittiche o di altre puttanate maya, tutt'altro. Il mondo è già finito da un pezzo - o almeno così pare - sebbene tutti fingano di condurre la solita vita di sempre. Il mondo ha esaurito la sua capacità di guardar-si ed innovar-si.

Come sarà? Come dovrebbe essere? La fine di ogni cosa, il fascino del nulla.
Ce lo siamo mai domandati seriamente?

Che strazio vedere come i canali You Tube abbiano ormai dissipato il piacere della descrizione. Fondamentalmente non sappiamo più raccontare.


“Sai quella fiaba di H.C. Andersen...
 
Aspetta, non me la ricordo, ti mando il link”. Una cosa del genere.


Questa volta però proveremo a fare un piccolo sforzo.
Un gran brusio. Spiagge dorate abitate soltanto da piccoli gabbiani obesi che, arenati sulla riva, tentano di accaparrarsi gli ultimi gamberetti rimasti, producendo un gran baccano. A vederli da lontano, sembrano tanti inutili sassi bianchi al sole, solo che in più hanno gli occhi.
Fiumi in secca, i cui letti prosciugati accolgono rottami di reattori nucleari, con carcasse di vacche fisse nella posizione dell’abbeveraggio.Ombre bianche sui muri delle case diroccate. I corpi nudi sono scomparsi, venduti all'ingrosso di qualche asta su E-Bay. Certo è un vero peccato, commenterà qualche prosa utility postuma, che tutto sia finito così presto; e senza un minimo di preavviso, dannazione! Proprio adesso che anche in Italia stava per scoppiare la Révolution (dei prodotti Apple, naturalmente). Prima che arrivi il prossimo uragano, un peschereccio senza remi si allontana all'orizzonte. 

“Lo capisci, amore mio?
Nessuna morte può essere peggiore di quella dell’immaginazione.
 

Adesso dormi”.

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