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martedì 3 gennaio 2012

l'uomo


L’uomo non può permettersi di lasciare le cose così come stanno. Deve sempre apportare il proprio intervento. Chiaro, tempestivo, riconoscibile. In tal modo egli proclama la propria supremazia sul resto del mondo: applicando se stesso anche laddove, per convenzione o per natura, non gli competerebbe. È un’invadenza, questa, che lo differisce da ogni altra specie che abiti il ns. Pianeta. Non esiste, infatti, altro essere vivente con un tale e mal celato complesso d’inferiorità verso tutto ciò che lo circonda. E poi, quale altro animale picchia i propri simili per continuare a scavare buchi nelle montagne?



giovedì 19 agosto 2010

esiste poi

Esiste poi ‘sto mezzo strano.
Che sia uno schermo bianco o la penna in una mano.
Tu, che cammini e osservi. Ogni cosa; ogni pausa.
Tu che spremi le meningi per esprimere concetti.
Tu che cerchi le parole più calzanti per comporli.
Porta avanti la certezza che, comunque, ogni cosa fatta è per gli altri.
Fin quando una sera, da solo, in cammino per la via, avvertirai il sentore di come, alla fine, alcune situazioni nascano per essere momenti,



















non poesia.

venerdì 23 aprile 2010

il peggior difetto

Il fatto era riconducibile ad una questione di sensibilità. Questa è, in molti casi, un difetto. Mascherandola come puoi, cerchi di non renderti facilmente vulnerabile; una sorta di regola non-scritta per la sopravvivenza. Se sei sensibile, allora farai caso a tutta una serie di particolari che complicheranno la tua vita e che ti faranno accorgere del cambio di tono e di sguardi nelle altre persone. Ma il difetto non sta nel comportamento degli altri, bensì in te, che te ne accorgi.

Il risultato è che soffrirai come un cane per banalità che molti altri non comprendono neanche.

Il desiderio di somigliare ad una pietra, magari la stessa con cui hai rotto mille finestre, diventerà sempre più forte, fino a diventare irresistibile.

Eppure, se ci pensi bene, non siamo mica la televisione.
Tra di noi potremmo ancora interagire,
ridere insieme della nostra imperfezione.

(Ci volevano le tue lacrime a farmelo ricordare)

In un parcheggio deserto di un supermercato, in una canzone che ti abbia colpito, in un riflesso di una pozzanghera sul quale ti sei soffermato; vedere l'indecifrabile, colmo di significato.


°Nella foto, Riflesso by me

martedì 24 novembre 2009

Ho le braccia lunghe, ma non sono un orango


In un mondo privo d'immaginazione e bellezza, lottiamo costantemente tra finzione e smarrimento. Dietro l'inganno cosa rimane? Capisci rapidamente quanto sia inutile cercare a tutti i costi un senso nel reale. Ti vogliono cinico e distaccato, tutto già visto, tutto già stato. Fa parte del prezzo da pagare: hai la libertà di comunicare pur non sapendo cosa dire.



E non c'è più niente che ti possa stupire.





°Disegno by me

sabato 26 settembre 2009

La quiete dopo la tempesta

Ogni cosa quella sera sapeva di poesia, anche se all'inizio sembrava non ve ne fosse per niente.
Lei guardava con il sopracciglio un po' inarcato un punto, lì in alto. Questo le conferiva un'espressione trasognata e misteriosa al contempo.
Sapeva che la guardavo, ma non incontrava volutamente il mio sguardo, semplicemente mi lasciava fare. Stavo però attento a non essere troppo invasivo, a non spogliarla del tutto insomma.
Non so cosa guardasse. Forse piccoli e brevissimi frammenti di luce che rendevano per un attimo visibili le nuvole scure, chissà.
Solo più tardi ne udii il rumore.

Iniziò timidamente, poi continuò ad intervalli irregolari, il ticchettìo diventò quasi rincuorante, fino a scrosciare che diolamanda, con tutta la violenza non sfogata per mesi.

Quando tornai alla mia donna, lei no, non era più lì: era andata ad asciugarsi al riparo d'un balcone. Strizzando la maglietta fradicia mi sorrise, per poi scomparire nel buio.
La pioggia cessò presto, lasciando un me stesso più svuotato ed un'erba più verde mentre la gente, uscita da improvvisati nascondigli, si avviava lentamente verso casa.



°Foto by Dà

lunedì 31 agosto 2009

Sulla nave della vita

Sulla nave della vita ci sono molte strade. Se stai attento, puoi scegliere quale seguire...
C'è chi fuma e c'è chi legge con l'aria da intellettuale. C'è una figa dai biondi colori, che beve da un bicchiere di vetro con gran classe. C'è chi guarda la cartina per capire dove andare e chi parla al cellulare.


Sulla nave della vita c'è chi crede di arrivare.




°Nella foto, Barche di legno by me

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