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mercoledì 29 dicembre 2010

A for Assange


La baraonda cronologica che sta attorniando la vicenda di Wikileaks e del suo fondatore ci mette di fronte ad un evento storico. L’immenso castello di carte del potere fatto tremare da un unico gruppo di attivisti. Non sono occorsi esplosivi o maschere da Guy Fawkes; per farlo sono bastati soltanto una connessione internet ed un numero di utenti sempre maggiore, sparsi in tutto il mondo.

Piccolo riassunto delle puntate precedenti: i cyber-teppisti - pubblicando ciò che i quotidiani non pubblicano, dai segreti di Guantanamo fino ai crimini di guerra in Iraq - mostrano ogni giorno l'ipocrisia dei vari governi servendosi di un mezzo a loro sconosciuto: il web. Il popolare sito d’informazione ricava l'ultimo scoop da un rapporto riservato degli Stati Uniti d’America, madre di tutte le vacche grasse, il quale scatena l’ira e l’imbarazzo di molti diplomatici, europei e non. Ovviamente la reazione non tarda ad arrivare e Julian
Assange (noto pirata informatico e stupratore australiano) viene arrestato, salvo poi essere rilasciato su cauzione.

Questa però non è stata che la punta dell’iceberg.
Infatti saranno già pronti accessi a internet limitati, ricalcati sul modello cinese. O magari divieti espliciti a connettersi da luoghi pubblici. O ancora peggio, gruppi di squadristi pronti a massacrare chiunque venga trovato in possesso di un personal computer, chi lo sa.


In ogni caso da noi non si corre alcun pericolo.
Grazie a dio, la libera connessione wireless non è mai arrivata.

lunedì 25 gennaio 2010

dedica


"Alcune persone hanno delle vibrazioni che vengono dritte dal cuore vibrante del sole"

[Jack Kerouac]

Ai miei amici: com'erano, com'eravamo.

mercoledì 9 settembre 2009

Troppo uguale

Di mirabili riflessioni, sul senso della vita o cose così, se ne possono fare a bizzeffe; magari non situazioni vere e proprie, solo ragionamenti che portano ad una conclusione, in modo da semplificare l'esistenza sia a me che a voi... Ma voi non volete una cosa così, no. Volete un storia.

Allora vi accontento:


conoscevo una ragazza tempo fa, non una qualunque. Diceva che per sentirsi vivi non bisogna mai smetter di pensare, infatti lei lo era. Portava con sè quella scintilla vitale capace di attirarmi.
Mi ricordo poi di quel dì in cui non la riconobbi.
Aveva riposto la chitarra nel dimenticatoio per passare alle automobili. E aveva cominciato a preferire le casse di una pista luminosa alla bellezza di un dettaglio.
Provava noia per tutto ormai, anche per il cinema.
S'era ridotta ai bisogni primari -bere, dormire, mangiare- e non parlava più di niente. Questo ha fatto sì che avesse molto più successo tra le amiche però, e forse sarà stato quello.

Non è che lo dicessi per qualche mia mania, fatto sta che non l'ho più incontrata e forse è stata colpa mia:
chè lei è cambiata, chè tutto il mondo cambia, mentre io rimango troppo uguale.


°Nella foto, Scarpa e Benzina by Martina

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