20/05/2011
Mi giro e guardo.
I bambini, che imparano a vantarsi fin da piccoli, con la loro spocchia duramente costruita; il pallone ben piazzato; la rete mancante; la testa troppo occupata a star dietro a questa folle corsa quotidiana, per ricordarsi d'essere bambini.
Le automobili, parcheggiate sempre negli stessi punti, quasi avessero il posto riservato, a vomitare personaggi che bofonchiano quattro parole sconnesse, sempre le stesse, fumano velocemente una sigaretta e poi vanno via.
La spiaggia, che aumenta di anno in anno, come a dire che tanto ci sarà sempre spazio, per tutti.
Le automobili, parcheggiate sempre negli stessi punti, quasi avessero il posto riservato, a vomitare personaggi che bofonchiano quattro parole sconnesse, sempre le stesse, fumano velocemente una sigaretta e poi vanno via.
La spiaggia, che aumenta di anno in anno, come a dire che tanto ci sarà sempre spazio, per tutti.
[Ricordando che, dopo tutto, tenere una specie di diario personale può essere importante, quantomeno per conoscersi].
E tutto questo, che non è più il mio mondo.