Posso capire tutto. Le copertine cartonate, il prezzo elevato, l'abbandono delle edicole, la carta patinata. Però Andrea Pazienza non me lo devono toccare (se non siete appassionati di fumetti o simili continuate a leggere, in realtà il discorso è ben più ampio). Il tema infatti è la nuova edizione de Le Straordinarie Avventure di Pentothal, edita da Fandango. Volendo tralasciare la scelta d'impaginazione completamente a cazzo, cronologicamente sbagliata, che nulla ha a che vedere con l'originale ordine pensato dall'autore, comincio a insospettirmi quando, sfogliandolo in negozio, noto la totale omissione di alcune pagine più "violente". Nemmeno nella prefazione riesco a trovare nulla a riguardo, come se questa fosse la cosa più naturale del mondo. "Tanto", avrà pensato l'editore Fandango, "in pochissimi andranno a cercare l'edizione vecchia, mentre chi già la possiede col cazzo che si andrà a spulciare quella nuova". Sbagliato. Ma quello che mi fa veramente incazzare è vedere che in uno dei paginoni con la testata che dà il titolo alla storia (per l'esattezza quella in cui il vecchio Pento si sveglia a causa di un improvviso tuono nel cuore della notte), un'innocua e poco ostentata bestemmia sia stata sostituita con un insulso ed inutile "Cristo!". Da non crederci. Cos'è, i creditori Fandango sono forse tutti cattolici?
Non è tanto la bestemmia ad essere importante, quanto la completezza di un'opera, che in questo modo viene tagliata per una censura assurda e bigotta .
Se il linguaggio ti urta puoi sempre scegliere di non leggere, no?
"Oh, Pazienza ha scritto una bestemmia. Vado a bruciare tutti i miei Frigidaire."
Se il linguaggio ti urta puoi sempre scegliere di non leggere, no?
"Oh, Pazienza ha scritto una bestemmia. Vado a bruciare tutti i miei Frigidaire."
È come se le vecchie generazioni volessero vendicarsi delle nuove, tornando ad una sorta di bacchettoneria forzata, che nasconda tutti gli eccessi presenti e passati con un innocente eufemismo, perfettamente in linea con quest'Italia provinciale e ipocrita del "puritanesimo puttaniere".
Ora, tutti sanno che Pazienza fosse un eroinomane e che per questo ci abbia lasciato la pelle. Immaginiamo un dialogo tra lui e un giovane di oggi. Così, per ridere:
"Certo, ai nostri tempi era diverso. Se non ti drogavi eri uno sfigato, non valevi un cazzo. Per capire l'incidenza dell'eroina nella società dei '70 - '80 basta metterla a confronto con... Come si chiama, quella roba che vi sparate tutti, oggi? Feiscoso..."
"Feisbùk."
"Quello. Quanti sono quelli che oggi dicono razionalmente no a facebook?"
"..."
"Ecco. Noi avevamo l'eroina. Voi avete facebook. Non so se sia meglio."
Cosa facciamo, ci mettiamo a tagliare culi e tette dai film di Fellini?
Alle statue di Michelangelo nascondiamo il pisello?
A Manara facciamo disegnare i Puffi? Per cosa, poi, se non per giustificare la nostra inadeguatezza?Cerchiamo di rispettare l'autenticità in un'opera, prima di tutto, qualunque cosa essa comporti. Anche non comprando queste nuove edizioni Fandango dei fumetti di Andrea. Se avete la fortuna di procurarvi le edizioni originali bene, altrimenti ve le presto io. E l'arte non si censura,"Dio cane".
"Quello. Quanti sono quelli che oggi dicono razionalmente no a facebook?"
"..."
"Ecco. Noi avevamo l'eroina. Voi avete facebook. Non so se sia meglio."
Cosa facciamo, ci mettiamo a tagliare culi e tette dai film di Fellini?
Alle statue di Michelangelo nascondiamo il pisello?
A Manara facciamo disegnare i Puffi? Per cosa, poi, se non per giustificare la nostra inadeguatezza?Cerchiamo di rispettare l'autenticità in un'opera, prima di tutto, qualunque cosa essa comporti. Anche non comprando queste nuove edizioni Fandango dei fumetti di Andrea. Se avete la fortuna di procurarvi le edizioni originali bene, altrimenti ve le presto io. E l'arte non si censura,"Dio cane".
5 commenti:
Manara, Crepax (ma ho anche un debole per Sclavi, Satrapi e Vinci dai) e Pazienza esplodono negli occhi! Come si fa a non avere la tentazione quasi di nutrirsi della loro china carboniosa?
La censura moralista è orribile.
Non ha nemmeno la (seppur contestabile) legittimità di una contestazione pseudo mediatica operata da qualche benpensate di un partito in voga a cielo aperto. La storia ha dato ragione a Bertolucci o, che ne so, a Polanski. Però c'è sempre l'asino della classe a cui questo concetto non entra in testa.
Non capisco perchè allora non censurino i siti (soprattutto per minorenni) in cui il nudo in bianco e nero è diventato "artistico".
PS. ho comprato qualche mese fa in buona fede l'edizione Fandango a cui fai riferimento, per questo mi sono permessa di commentare il post ed esprimerti la mia solidarietà.
Su facebook stendo l'ormai sudicio velo pietoso.
proprio questo è il punto, Mara
nessuno si è mai lamentato di alcunché e questi operano un taglia e cuci a loro piacimento, tanto sono ignoranti. Quella di Pazienza è solo una delle tante opere a cui hanno riservato questo trattamento... è proprio l'epoca che viviamo, come dire, di "remix". di originale poco e niente, persistono le icone del passato, ma è tutto più diluito ed insipido, nessuno scuote [o per dirla alla Scòzzari], nessuno odia!
Non sono esperto di fumetti, ma non c'è molto da stupirsi di ciò. Siamo in Italia ed è ovvio che accadano certe spiacevoli cose.
Il punto che non capisco è cosa ci sia da scandalizzarsi per una bestemmia... basta uscire per strada ormai la gente si saluta a bestemmie.
E su facebook sorvoliamo che è meglio, così come viene usato sì, è dannoso quanto una droga.
Shuzzy,
in realtà non dovrebbe essere così ovvio. siamo in Italia, bene. ma c'è stata un'Italia, quella dagli anni '60 fino ai tardi '80 almeno, che osava molto di più e che in certi campi era davvero avanti. quando poi diciamo che viviamo in un Paese che ha dimenticato ciò che era, si capisce come questa non sia soltanto una frase retorica cara ai nostalgici. per chi come te e me è venuto dopo è facile non notare la differenza, ma basta documentarsi per capire l'abisso che c'è tra ieri e oggi. quella di fb è solo una provocazione, ma il paragone serve a far capire certe dinamiche "oscure".
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