sabato 10 luglio 2010

quando c'ero io

Certo, un 12 giugno così non è facile da dimenticare.
Di solito, quando si finisce, si tende a ricordare gli anni delle superiori come epico-fantastici. Noi, che in classe non ci sapevamo stare, vivevamo nei bagni, organizzavamo autogestioni, facevamo cerchi della pace durante le assemblee d'istituto; noi, che discutevamo di politica, poi ci incazzavamo e volevamo spaccare tutto; noi, che eravamo quelli dei perchè; noi, che stavamo a disegnare fumetti in corridoio; noi, che prendevamo in giro la commissione.


(Cosa vorrà dire poi, questo noi?)


Eppure, adesso che andremo via, questo buco di merda continuerà ad essere migliore o peggiore di prima, senza che a nessuno importi troppo.

Riesci a spiegarti queste nuvole scure?

-No- mi rispondo.

E le pale della macchina del gelato non smettono di girare.


1 commento:

Anonimo ha detto...

12 giugno..e chi se lo scorderà più..e chi si scorderà di noi tra noi..! ti voglio bene dà.. pi3lla

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